Cosa si intende per danno estetico? Il danno estetico consiste in una modificazione peggiorativa dell’aspetto fisico di una persona suscettibile di valutazione medico legale conseguente ad un’operazione di chirurgia plastica o ad un trattamento medico o estetico sbagliato.
Quando in concreto si può parlare di danno estetico? Si parla ad esempio di danno estetico quando una persona si sottopone ad un peeling chimico sul volto, ma ottiene cicatrici permanenti a causa dell’imperizia del chirurgo, oppure quando riporta bruciature o ustioni dopo essersi sottoposta ad un trattamento di depilazione con il laser.
Un altro esempio di danno estetico che si verifica di frequente è quello dovuto ad un eccesso di botulino che blocca il viso o gonfia eccessivamente le labbra.
Anche una cicatrice che incide negativamente sull’aspetto fisico può essere valutata come danno estetico (si pensi ad esempio ad un’operazione chirurgica che lasci una cicatrice permanente sul viso, e sia dovuta ad un cattivo operato del chirurgo).
Più in generale si potrà parlare di danno estetico ogniqualvolta come conseguenza di un trattamento estetico o di medicina estetica il soggetto riporti macchie cutanee, arrossamenti della pelle, dermatiti allergiche, dolore e lesioni.
Chi può effettuare prestazioni estetiche
Quando si parla di prestazioni estetiche occorre tenere ben distinta la medicina estetica, ovvero quella branca della medicina che si occupa di migliorare la qualità della vita di chi vive un disagio per un inestetismo o a causa di un intervento chirurgico malriuscito, dalle prestazioni svolte da un semplice estetista. Quest’ultimo infatti è un soggetto specializzato nel trattamento e nella cura del corpo ai fini estetici che può avvalersi nell’esercizio della propria attività anche di macchinari specifici (ad esempio quelli utilizzati per la luce pulsata, per il laser o gli elettrostimolatori), ma non può assolutamente svolgere prestazioni a carattere terapeutico, essendo queste di competenza esclusiva di chi esercita professioni sanitarie.
Un buon estetista, quindi, di fronte ad eventuali complicanze o a particolari patologie, dovrà indirizzare il cliente da un medico specialista.
In ogni caso chiunque intenda sottoporsi ad un trattamento di medicina estetica deve essere a conoscenza dei doveri che incombono sui professionisti sanitari, tra i quali si ricorda:
– il dovere di ottenere dal paziente tutte le informazioni necessarie prima di intraprendere uno specifico trattamento (ad esempio prima di sottoporsi ad una seduta di laser il professionista deve accertarsi che il cliente non sia diabetico, non si trovi in stato di gravidanza, non abbia assunto nei giorni precedenti antiinfiammatori o antibiotici, e che non abbia esposto le zone da trattare ai raggi ultravioletti);
– chi effettua prestazioni estetiche deve inoltre informarsi circa le eventuali allergie di cui soffre il paziente, richiedendo nel caso di specie certificazione medica al fine di valutare se il paziente possa sottoporsi al trattamento. È consigliabile in tal caso farsi rilasciare dal paziente una liberatoria in cui lo stesso dichiari di essere esente da impedimenti ai fini dell’effettuazione del trattamento;
– il professionista deve informare il paziente non solo in ordine a tutti i rischi correlati al trattamento, ma anche in ordine alle conseguenze di un cambiamento effettivo dell’aspetto estetico. Tutte le possibili complicanze, per quanto rare, devono essere conosciute e accettate dal paziente prima del trattamento tramite il consenso informato;
– nel caso in cui il paziente avverta dolore o bruciore l’estetista o il sanitario deve immediatamente sospendere il trattamento o quantomeno abbassare la frequenza del macchinario.
È bene ricordare che in capo a chi esercita questa tipologia di prestazioni è richiesto un alto grado di preparazione e di perizia non solo nel momento di valutazione preventiva in ordine al tipo di trattamento da applicare (oltre che sull’opportunità e necessità dello stesso), ma anche poi nell’esecuzione.
Il paziente che intenda sottoporsi ad un trattamento di medicina estetica (ad esempio rimuovere macchie cutanee, trattamenti specifici per rughe superficiali e degli esiti cicatriziali superficiali del viso o di altri distretti del corpo) deve rivolgersi esclusivamente a medici specialisti del settore (ad esempio chirurghi plastici ed estetici), tenendo presente che sono gli unici professionisti che non solo hanno le competenze necessarie per realizzare correttamente tali interventi, ma sono anche gli unici autorizzati ad effettuarli. Si tratta infatti di trattamenti terapeutici che non possono essere praticati nei centri estetici!
Cosa fare se si riporta un danno estetico
Preliminarmente è necessario ribadire che è meglio diffidare dei “finti specialisti” e della chirurgia low cost, ma è sempre meglio rivolgersi a medici specialisti nel settore. Occorre poi prestare molta attenzione a quello che si legge su internet in quanto non tutte le informazioni che vi sono riportate sono corrette, ricordando che una buona prestazione estetica richiede sempre una corretta diagnosi nonché una piena valutazione di ciò che il paziente desidera e solamente al termine di tale percorso sarà possibile indicare la terapia.
È bene inoltre diffidare delle pubblicità che si leggono su internet e di pacchetti particolarmente convenienti.
Purtroppo di frequente accade che sempre molti più medici, o soggetti che non sono medici, esercitino attività medico estetica senza qualifica o senza esperienza, mettendo in serio pericolo la salute del paziente. In caso di prestazione eseguita da un falso medico, è bene ricordare che è possibile sporgere denuncia querela per esercizio abusivo della professione nel termine di 90 giorni dal giorno in cui il paziente ne abbia avuto conoscenza. Nei confronti dell’estetista invece, sarà possibile agire penalmente per lesioni personali colpose ai sensi dell’art. 590 c.p.
Risarcimento del danno estetico
Se a causa di errore nel trattamento (negligenza, diagnosi errata, intervento mal eseguito) il paziente abbia subito l’insorgenza di alcuni sintomi sgradevoli tra cui lesioni, dolore, macchie, escoriazioni, cicatrici mal eseguite, sarà possibile richiedere il risarcimento del:
– danno patrimoniale comprendente il rimborso di quanto versato per il trattamento, il mancato guadagno dovuto alla convalescenza, nonché i costi necessari per la bonifica e la riparazione del danno subito;
– del danno non patrimoniale sotto forma del danno di danno biologico (sia temporaneo che permanente), quello morale ed esistenziale subito (ad es. modifica dell’aspetto esteriore, perdita della possibilità di trovare un lavoro etc.).