Innanzitutto vediamo cos’è l’invalidità civile Inps, quali sono i benefici e le prestazioni economiche.

Invalidità civile inps: di cosa si tratta

La nostra Costituzione (art. 38) garantisce il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale ad ogni cittadino inabile al lavoro sprovvisto dei mezzi necessari per vivere. Le invalidità civili sono veri e propri sostegni a tutela della dignità delle persone affette da minorazioni fisiche o psichiche.

L’assistenza sociale garantita al cittadino può riguardare prestazioni economiche (pensione di invalidità Inps, assegno, indennità civile), ma anche non economiche (agevolazioni fiscali, assistenza sanitaria ed esenzione dal pagamento del ticket, permessi familiari ai sensi della legge 104/1992, collocamento obbligatorio).

Per accedere ai benefici e alle prestazioni previdenziali lo status di invalido o di invalida civile deve essere però accertato dalle competenti amministrazioni dello stato (Asl, Inps).

Inps invalidità civile: a chi spetta?

I cittadini che risultano affetti da una minorazione fisica patologica (di natura funzionale, psichica o sensoriale) con una riduzione permanente della propria capacità lavorativa di almeno 1/3 (33%) possono ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile.

Anche i minorenni e i soggetti ultra-sessantacinquenni che presentano difficoltà persistenti a svolgere i compiti, attività e funzioni proprie della loro età hanno diritto allo stato di invalido civile.

Alle prestazioni Inps possono accedere tutti i cittadini italiani ivi residenti, cittadini comunitari ed i cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di lunga durata.

Per il riconoscimento dell’invalidità civile la persona interessata deve rivolgersi ad un medico di base abilitato che possa emettere un certificato medico introduttivo con la patologia da inviare telematicamente all’Inps, per la procedura da seguire approfondiremo con l’articolo domanda invalidità civile di prossima pubblicazione.

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Quando non spetta l’invalidità INPS?

Le malattie e le menomazioni per le quali si richiede l’invalidità civile non devono essere state riconosciute per causa di lavoro, di servizio e di guerra in quanto incompatibili e non considerate dall’Inps ai fini dell’invalidità civile. Risulta quindi errato richiedere all’Inps una invalidità civile per una patologia che è la conseguenza di un infortunio sul lavoro.

I ciechi civili, i sordi, sordomuti e i cittadini affetti da talassemie o drepanocitosi dispongono invece di norme specifiche e godono di benefici diversi.

Inps invalidi civili: i benefici e le prestazioni economiche

Sappiamo che ai fini delle prestazioni Inps si considera il 33% il grado minimo di riduzione permanente della capacità lavorativa per il riconoscimento di invalido inps. Ma come si valuta il grado di invalidità?

La percentuale di invalidità viene individuata in base alla tabella sviluppata dal Ministero della Salute del 5 febbraio 1992 (DM. 05/02/1992) per gli invalidi civili Inps.

In base alla percentuale di invalidità civile accertata dall’Inps vengono riconosciuti differenti benefici anche economici:

  • meno del 33% non c’è invalidità e nessun riconoscimento;
  • dal 34% riconoscimento dello stato di invalido, diritto ad assistenza protesica ortopedica per la patologia invalidante;
  • dal 46% riconoscimento dello stato di invalido ai fini lavorativi, iscrizione nelle liste speciali dei centri per l’impiego per l’assunzione agevolata per le categorie protette;
  • dal 51% diritto a congedi straordinari lavorativi per cure mediche;
  • dal 67% fornitura gratuita di protesi, diritto all’esenzione del ticket sanitario per visite o esami legati alla patologia invalidante; diritto a varie agevolazioni (tessere tranviarie, case popolari, etc.);
  • dal 74% al 100% diritto a prestazioni economiche;
  • oltre al 100% si ha diritto alla indennità di accompagnamento.

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I cittadini che non sono soddisfatti della percentuale di invalidità riconosciuta dalla commissione medica possono rivolgersi a noi per procedere con il ricorso contro il verbale Inps.

Collaboriamo a Roma e nel Lazio con i migliori medici legali in grado di valutare rapidamente se ci sono i presupposti per ricorrere presso il Tribunale competente.

Segnaliamo che il termine per procedere con il ricorso (ATP art. 445 bis c.p.c.) è di 180 giorni dal ricevimento del verbale medico Inps.

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