Nell’attuale situazione pandemica per tutti i medici, infermieri e operatori sanitari di qualsiasi struttura sanitaria pubblica o privata (anche per i lavoratori delle RSA) che abbiano contratto il coronavirus scattano le tutele assicurative Inail in quanto lavoratori ritenuti ammalati in occasione di lavoro.
Altro importante effetto della pandemia da Covid-19 è legato ai profili di responsabilità civile medica per le infezioni contratte dai pazienti presso le strutture sanitarie pubbliche, private e anche presso le RSA (vedi anche Responsabilità delle RSA per infezioni da COVID-19).
Cosa sono le RSA
Le residenze sanitarie assistenziali (RSA) sono delle strutture non ospedaliere, ma comunque ad impronta sanitaria in quanto ospitano per un periodo in genere lungo e indeterminabile, persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che hanno bisogno di prolungate cure mediche.
Le RSA possono essere pubbliche (gestite dai Comuni o dalle Asl), private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale o completamente private.
In questo terribile periodo storico le RSA in Italia sono finite al centro delle cronache nazionali per non aver rispettato i prescritti protocolli di sicurezza e, pertanto, per aver favorito l’esplosione di grossi focolai di contagio a danno dei propri ospiti/pazienti (migliaia di anziani infatti sono deceduti), ma anche a danno dei propri dipendenti operatori sanitari e di tutto il personale anche non medico che si occupa a 360 gradi della loro ospitalità.
RSA e infezione da Coronavirus: quando è Malasanità?
In tema di responsabilità sanitaria è bene segnalare che ci troviamo in linea generale nell’ambito delle infezioni c.d. nosocomiali. Ricordiamo che per infezioni nosocomiali si intendono quelle che si contraggono nel corso di un ricovero in una struttura sanitaria, nonché quelle che insorgono nelle giornate successive alle dimissioni da una struttura ospedaliera o struttura privata, come per l’appunto le RSA (puoi approfondire nel nostro articolo Infezione ospedaliera risarcimento danni).
Le residenze sanitarie assistenziali (RSA) che hanno favorito la diffusione del virus tra i propri ospiti (purtroppo molti sono deceduti) a causa delle gravi inadempienze delle strutture, saranno pertanto chiamate a rispondere di tutti danni patiti dai pazienti e dalle loro famiglie, anche per gli eredi in caso di perdita di un loro caro (responsabilità organizzativa della struttura sanitaria di natura contrattuale).
RSA Coronavirus: quando è infortunio sul lavoro inail?
L’Inail, con la nota del 17 marzo 2020 e con le successive circolari sul tema, ha chiarito che i contagi da Covid-19 di medici, infermieri e di tutti gli altri operatori di strutture sanitarie in genere, dipendenti del servizio sanitario nazionale o di qualsiasi altra struttura pubblica o privata, assicurate con l’Istituto (anche tutti i lavoratori delle RSA), avvenuti nell’ambiente di lavoro oppure per una causa collegata allo svolgimento dell’attività lavorativa, sono inquadrati nella categoria degli infortuni sul lavoro (sul tema leggi il nostro articolo Coronavirus risarcimento danni infortuni sul lavoro).
In caso di morte sul lavoro dovuta al Covid-19, l’assicurazione obbligatoria dei lavoratori tutela i diritti degli eredi superstiti mediante il pagamento di una rendita Inail (puoi approfondire del nostro articolo Morte sul lavoro risarcimento agli eredi).