Aggravamento Inail: può accadere dopo la chiusura di un infortunio Inail che un lavoratore subisca un peggioramento delle conseguenze patite in un incidente sul lavoro già definito.
Il lavoratore dovrà documentare un aggravamento del proprio stato fisico per ottenere un indennizzo prima negato (perché in franchigia Inail tra 1% e 5% di invalidità); oppure un adeguamento dell’indennizzo in conto capitale già liquidato (tra 6% e 15% di invalidità); o infine la costituzione di una rendita (oltre 15% di invalidità).
Infortuni sul lavoro chi paga: ricordiamo che l’Inail non liquida indennizzi per postumi accertati sino al 5% (franchigia assoluta), mentre eroga una indennità in denaro per le menomazioni di grado compreso tra il 6% e il 15% (indennizzo in conto capitale), infine costituisce una pensione (rendita) per postumi accertati di grado pari o superiore al 16%.
Aggravamento Inail: come procedere
In caso di aggravamento delle proprie condizioni fisiche legate ad un infortunio sul lavoro Inail il lavoratore potrà presentare idonea domanda amministrativa all’Istituto che dovrà accertare se l’aggravamento della attitudine al lavoro sia la naturale conseguenza dell’originale stato morboso legato al precedente infortunio e che non possa quindi riguardare cause extra lavorative.
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Il procedimento amministrativo di aggravamento Inail può concludersi con le seguenti ipotesi:
- erogazione di un indennizzo capitale (nel caso prima non fosse stato riconosciuto perché sotto il 6%): il lavoratore riceverà un pagamento sulla base della tabella nuovo indennizzo Inail;
- adeguamento dell’indennizzo capitale in quanto l’invalidità tra il 6% e il 15% è peggiorata: il lavoratore riceverà un pagamento della differenza accertata sulla base della tabella Inail delle menomazioni;
- costituzione della rendita nel caso in cui il lavoratore in precedenza indennizzato in capitale raggiunga con il peggioramento un grado di invalidità per vedersi riconosciuta la rendita (dal 16%): in questo caso l’Inail che in precedenza ha indennizzato il lavoratore recupererà quanto versato con una trattenuta di 1/5 su ogni rateo di rendita sino al rimborso totale.
Inail aggravamento e revisione rendita: chi può procedere
La rendita Inail può essere aggiornata su istanza dell’infortunato da indirizzare alla sede Inail competente mediante presentazione di idonea certificazione medica, ma anche per disposizione dell’Istituto a seguito di visita medico legale con un procedimento che si può concludere con una conferma, aumento o diminuzione del grado di invalidità e attitudine al lavoro.
Segnaliamo in particolare che mentre la domanda di aggravamento dell’indennizzo capitale può essere richiesta solo dal lavoratore, per la revisione della rendita il lavoratore infortunato non può rifiutare la verifica da parte dell’Inail. In caso di rifiuto l’Istituto potrebbe addirittura sospendere il pagamento del rateo mensile della rendita.
Il lavoratore in caso di diniego della domanda deve procedere con una opposizione Inail per vedersi riconosciuto il proprio diritto, può anche richiedere di procedere con una visita collegiale Inail.
Revisione Inail infortunio: termine di 10 anni per procedere
La richiesta di aggravamento dell’indennità può essere presentata una sola volta entro 10 anni dalla data dell’infortunio (15 anni per la malattia professionale).
La domanda di revisione della rendita può essere richiesta nei 10 anni per un massimo di sei volte.
Segnaliamo che in caso di accoglimento della domanda di aggravamento con indennizzo capitale non si potrà più presentare nuova domanda per adeguare il grado di invalidità, mentre si potrà comunque presentare domanda di revisione unicamente per ottenere la rendita (sempre nel rispetto del termine decennale).
Ricordiamo che il lavoratore deve avere la prontezza di reagire contro il rigetto della domanda presentando un ricorso Inail.
E per la liquidazione rendita Inail dopo 10 anni? La risposta a questa domanda è affermativa nel senso che è possibile, ma una volta scaduto il termine di 10 anni il titolare della rendita deve dimostrare che il peggioramento della propria attitudine al lavoro si è verificata comunque nell’arco temporale dei 10 anni e non oltre il decennio.
Il rispetto del termine decennale è molto importante per evitare che l’Inail possa eccepire l’avvenuta prescrizione del danno da infortunio sul lavoro.
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